[Originale] Justice

[talpy]

Titolo: Justice
Fandom: Originale
Rating: SAFE
Parole: 562
Prompt: Cowt8 Week 8 Missione 6-Giustizia.
Note: non betata.

Eltar era di turno quando la portarono nella sua cella; in quel momento, non gli sembrava una cosa importante, pensava fosse solo un prigioniero come tutti gli altri. Solo in seguito avrebbe capito la portata di ciò che stava succedendo: dopotutto, chi avrebbe mai potuto pensare che la tanto temuta Strega della Foresta fosse quella ragazzina minuta e dall’aria spaurita?

 

Non sapeva se ci fosse stato un motivo preciso per cui era stato assegnato proprio a lui il compito di sorvegliarla, ma cominciò facendosi animo, determinato a non lasciarsi ammaliare dalla strega e dalle subdole moine che era certo gli avrebbe rivolto. Quindi, cercò di non dare a vedere il suo sconcerto nel constatare che a parte qualche richiesta d’acqua non gli rivolse parola.

 

Dopo qualche giorno, Eltar cambiò atteggiamento: dal cercare di ignorarla in tutti i modi, cominciò a osservarla di sottecchi, cercando qualche segno della sua magia, ma superficialmente sembrava una giovane donna dai lunghi capelli neri come tante altre. Bastò poco tempo perché la prigioniera incrociasse il suo sguardo, dicendogli:

“Non posso trasformarti in un ranocchio o gettarti il malocchio, quindi smettila di guardarmi come se fossi un animale da circo.”

 

Le guance gli si arrossirono leggermente, un po’ imbarazzato per essere stato beccato, ma dopo un attimo si ricompose e disse con tono sprezzante:

“Non posso esserne certo, voi streghe non siete certo famose per essere delle creature onorevoli.”

La prigioniera ruotò gli occhi, come se Eltar avesse detto qualcosa di stupido.

“Sì, certo, come se tutte le altre persone possano essere affidabili.”

“Sicuramente mi fiderei più della loro parola che della tua, strega.”

“Non chiamarmi “strega”, mio nome è Mel.”

 

Eltar tentennò un attimo, facendo ridere la donna.

“Che c’è, non pensavi che le streghe avessero un nome? Non è che mi chiamassero ‘Strega della Foresta’ quando andavo a comprare pane e latte.”

“Non, non, non importa, in ogni caso lo sei.”

“E se ti dicessi che hanno fatto un errore e che non sono una strega come tutti pensano?”

La guardia si accigliò, rispondendo con rabbia.

“Il commando reale non fa questo tipo di errori! Prendiamo molto seriamente le accuse e, e, anche se non lo fossi, se sei stata rinchiusa qui vorrà sicuramente dire che sei malvagia in qualche modo e che stai pagando il prezzo del tuo incontro con la giustizia.”

 

Lo sguardo di Mel vacillò per qualche secondo per poi ritornare fisso, riempiendosi contemporaneamente di furore e di lacrime.

“Vuoi davvero sapere la verità? L’unico motivo per cui sono stata imprigionata è che le mie cure alternative inquietavano il pastore e il medico del villaggio. A loro sono bastate poche parole e un paio di mesi per etichettarmi come Strega della Foresta e diffondere le voci, e ancor meno a farmi arrestare. è questa la tua idea di giustizia? Sei davvero così ingenuo da pensare che le guardie non possano commettere errori?”

 

Portò una mano agli occhi, cercando di cacciare via le lacrime, ma la sua voce spezzata tradiva il suo stato d’animo.

“Volevo solo dare una mano come faceva mia nonna, non volevo, non volevo-”

Il discorso di Mel rimase incompiuto, fermato dai singhiozzi e dal pianto della ragazza. Eltar reputò più dignitoso per entrambi tornare alla sua postazione e cercare di darle un minimo di privacy; tuttavia, il suo cuore non poteva fare a meno di stringersi in una morsa dolorosa.