[Originale] The Storyseller
Feb. 13th, 2017 04:47 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Titolo: The Storyseller
Fandom: Originale
Wordcount: 674
Prompt: Cow-t 7: almeno 500 parole su “Le cose non vanno mai come credi”.
Note: Narrazione in seconda persona, però…sono soddisfatta di questa storia. Sono stata leggermente influenzata da un brano di Murakami Haruki che ho letto a lezione di giapponese.
Venghino, signori, venghino! Qui si offrono storie fresche di giornata, se ne può ancora sentire l’odore d’inchiostro fresco! Ah, lei, sì, proprio lei, si avvicini, si avvicini, la prego, non abbia timore, la mia tenda è calma ed accogliente.
So che si tende a diffidare un po’ della gente del circo, ma non si preoccupi, sono solo storie quelle che tratto. Sa, mi occupo di questo campo da molti anni, ho sentito racconti di tutti i generi e ho osservato molti visi di lettori ed ascoltatori, e ormai so riconoscere a prima vista i gusti dei miei clienti. Però, sa, per quanto la riguarda, ho il sospetto che la cosa sarà più complicata… ma non si preoccupi! Tutti i miei clienti sono rimasti soddisfatti! O non sono rimasti mai abbastanza a lungo da dirmi che non lo erano, quindi non cambia molto, non crede?
Non faccia quella faccia, tenga una mente aperta, e sicuramente riusciremo a trovare qualcosa che fa al caso suo!
Che dice della storia di Marco, uhm? Era un atleta, forte, alto e muscoloso, però sentiva che qualcosa mancava nella sua vita, e non sapeva bene cosa fosse. Provò quello che poteva, come l’alcol, gli sport estremi, cose che gli potessero far sentire quella scarica di adrenalina che potesse colmare quel vuoto che aveva dentro, ma niente funzionava. Però, tutto cambiò quando, una sera, ad un bar a caso, alzò gli occhi e incrociò lo sguardo con un ragazzo che-
No, no, questa non è la storia che fa per lei, mi faccia pensare meglio mentre ci faccio un bel tè. Mmm… forse la storia per lei è quella della signora Giovanna. Una giovane donna, in gamba, molto attiva, amata da tutti. Però poi un suo collega –a proposito, faceva l’insegnante di ginnastica in un liceo- cominciò a notare che aveva dei lividi e delle piccole ferite che non sembravano cose da tutti i giorni, o che non corrispondevano alla giustificazione che ne dava. Come può ben immaginare, il giovine cominciò ad osservarla, anche fuori dalla scuola, a seguirla per le strade, ma una notte… scomparve. La signora Giovanna continuò ad andare a lavorare, certo, stupita e preoccupata come gli altri insegnanti, ma sa, le sue guance chissà perché erano più rosee…
Tutto bene? Il viso le si è impallidito… Forza, beva il tè, magari la risolleverà un po’. Nel frattempo, mi faccia pensare a quella che potrebbe essere la storia adatta a lei…A volte avere tutte queste storie è un problema, sa? Fin troppa scelta! Ma non rinuncerei al mio lavoro per nulla al mondo. Oh, oh, forse ho trovato, la storia di Carla! Era una ragazza che si ritrovò ad andare a lavorare in un nuovo paese, in una piccola città all’apparenza non tanto diversa dalla sua. Aveva un po’ nostalgia, ma il lavoro pagava bene, sa? E tutti le sorridevano sempre, nessuno che la rimproverasse o che fosse anche minimamente nervoso in sua presenza. Tutti quei vecchietti contenti che fosse lì, che le accarezzavano le guance, che la osservavano mentre metteva sempre più peso…
Oh, uno sbadiglio, si sta annoiando? O forse ascoltare queste storie l’ha affaticata? In effetti, non sente come la sua testa si fa sempre più pesante, come i suoi occhi vogliono solo chiudersi e lasciarsi andare? No, aspetti, li tenga aperti un altro po’, mi dia la tazza prima, non vorrei che si rompesse. Molto bene, ha bevuto tutto fino all’ultima goccia, bene, benissimo. Mi sta ancora ascoltando, vero? Faccia un segno con la testa se è cos- oh, ottimo, ottimo. Sa, mi chiedo sempre quanto siano consapevoli i miei clienti a questo punto, quando come lei stanno lentamente chiudendo gli occhi, lasciandosi andare ancora di più al suono della mia voce. Chissà se l’unica cosa che rimane, lì, nelle menti annebbiate come la sua adesso, è un grande “Perché mi sta facendo questo”… nel caso se lo sta chiedendo, beh, la risposta è ovvia, non crede?
Sono un venditore di storie, e devo dire che la sua mi sembra davvero mooolto appetitosa.
Fandom: Originale
Wordcount: 674
Prompt: Cow-t 7: almeno 500 parole su “Le cose non vanno mai come credi”.
Note: Narrazione in seconda persona, però…sono soddisfatta di questa storia. Sono stata leggermente influenzata da un brano di Murakami Haruki che ho letto a lezione di giapponese.
Venghino, signori, venghino! Qui si offrono storie fresche di giornata, se ne può ancora sentire l’odore d’inchiostro fresco! Ah, lei, sì, proprio lei, si avvicini, si avvicini, la prego, non abbia timore, la mia tenda è calma ed accogliente.
So che si tende a diffidare un po’ della gente del circo, ma non si preoccupi, sono solo storie quelle che tratto. Sa, mi occupo di questo campo da molti anni, ho sentito racconti di tutti i generi e ho osservato molti visi di lettori ed ascoltatori, e ormai so riconoscere a prima vista i gusti dei miei clienti. Però, sa, per quanto la riguarda, ho il sospetto che la cosa sarà più complicata… ma non si preoccupi! Tutti i miei clienti sono rimasti soddisfatti! O non sono rimasti mai abbastanza a lungo da dirmi che non lo erano, quindi non cambia molto, non crede?
Non faccia quella faccia, tenga una mente aperta, e sicuramente riusciremo a trovare qualcosa che fa al caso suo!
Che dice della storia di Marco, uhm? Era un atleta, forte, alto e muscoloso, però sentiva che qualcosa mancava nella sua vita, e non sapeva bene cosa fosse. Provò quello che poteva, come l’alcol, gli sport estremi, cose che gli potessero far sentire quella scarica di adrenalina che potesse colmare quel vuoto che aveva dentro, ma niente funzionava. Però, tutto cambiò quando, una sera, ad un bar a caso, alzò gli occhi e incrociò lo sguardo con un ragazzo che-
No, no, questa non è la storia che fa per lei, mi faccia pensare meglio mentre ci faccio un bel tè. Mmm… forse la storia per lei è quella della signora Giovanna. Una giovane donna, in gamba, molto attiva, amata da tutti. Però poi un suo collega –a proposito, faceva l’insegnante di ginnastica in un liceo- cominciò a notare che aveva dei lividi e delle piccole ferite che non sembravano cose da tutti i giorni, o che non corrispondevano alla giustificazione che ne dava. Come può ben immaginare, il giovine cominciò ad osservarla, anche fuori dalla scuola, a seguirla per le strade, ma una notte… scomparve. La signora Giovanna continuò ad andare a lavorare, certo, stupita e preoccupata come gli altri insegnanti, ma sa, le sue guance chissà perché erano più rosee…
Tutto bene? Il viso le si è impallidito… Forza, beva il tè, magari la risolleverà un po’. Nel frattempo, mi faccia pensare a quella che potrebbe essere la storia adatta a lei…A volte avere tutte queste storie è un problema, sa? Fin troppa scelta! Ma non rinuncerei al mio lavoro per nulla al mondo. Oh, oh, forse ho trovato, la storia di Carla! Era una ragazza che si ritrovò ad andare a lavorare in un nuovo paese, in una piccola città all’apparenza non tanto diversa dalla sua. Aveva un po’ nostalgia, ma il lavoro pagava bene, sa? E tutti le sorridevano sempre, nessuno che la rimproverasse o che fosse anche minimamente nervoso in sua presenza. Tutti quei vecchietti contenti che fosse lì, che le accarezzavano le guance, che la osservavano mentre metteva sempre più peso…
Oh, uno sbadiglio, si sta annoiando? O forse ascoltare queste storie l’ha affaticata? In effetti, non sente come la sua testa si fa sempre più pesante, come i suoi occhi vogliono solo chiudersi e lasciarsi andare? No, aspetti, li tenga aperti un altro po’, mi dia la tazza prima, non vorrei che si rompesse. Molto bene, ha bevuto tutto fino all’ultima goccia, bene, benissimo. Mi sta ancora ascoltando, vero? Faccia un segno con la testa se è cos- oh, ottimo, ottimo. Sa, mi chiedo sempre quanto siano consapevoli i miei clienti a questo punto, quando come lei stanno lentamente chiudendo gli occhi, lasciandosi andare ancora di più al suono della mia voce. Chissà se l’unica cosa che rimane, lì, nelle menti annebbiate come la sua adesso, è un grande “Perché mi sta facendo questo”… nel caso se lo sta chiedendo, beh, la risposta è ovvia, non crede?
Sono un venditore di storie, e devo dire che la sua mi sembra davvero mooolto appetitosa.