talpy: (Ninfea)
talpy ([personal profile] talpy) wrote2017-03-09 02:59 pm

[20th Century Boys] Night comes down upon the earth (And now, I’m hurryin’ home)

Titolo raccolta: Night comes down upon the earth (And now, I’m hurryin’ home)
Fandom: 20th Century Boys
Prompt: 100/200/300 parole a tema libero (cow7)
Note: Titolo dalla traduzione della canzone “Bob Lennon” di Naoki Urasawa contenuta nel manga 20th Century  Boys. La raccolta è una serie di drabble sui diversi pg del manga.
Nella numero 14 gli aggettivi che riguardano l’Amico sono volutamente con l’iniziale maiuscola per trasmettere la devozione di Manjome; la numero 15 è volutamente ambigua riguardo quale Amico si riferisca e il titolo come sapete tutti, siate sinceri vuol dire "non perdonare" in giapponese.

1) Titolo: Re del male
Wordcount: 100
Personaggio: Kenji

“Il re del male”…l’epiteto che gli aveva affibbiato l’Amico nei suoi ultimi momenti era più adatto di quello che gli altri pensassero. Prima del 2001, prima del Capodanno di Sangue credeva fermamente di essere nel giusto, che nonostante fosse chiamato terrorista stava lottando per proteggere il mondo. Solo anni dopo si era reso conto di quanto fosse un’illusione.
Nella realtà virtuale aveva costretto se stesso a scusarsi con Katsumata, a mantenere i contatti con Sadakyo, ma sapeva che era solo un tentativo inutile di alleggerire quel peso che gli opprimeva lo stomaco e la coscienza. “Il re del male”…davvero adatto.

2) Titolo: Veri Amici
Wordcount: 100
Personaggio: Sadakyo

Vorrei poter dire che volevo essere una buona persona, ma non è vero, non fino in fondo. Ho ucciso qualcuno, e questo non mi renderà mai buono davvero.
Quello che ho sempre voluto, è un amico, qualcuno che avrebbe sempre saputo che sotto questa maschera c’ero io e non qualcun altro. Purtroppo, l’amicizia dell’Amico mi ha spinto a fare cose di cui non sono fiero, e cui ho cercato di rimediare per quanto potessi, fino all’ultimo.
Prima di lasciare questo mondo, il mio ultimo pensiero è rivolto ai miei… compagni, e a quanto è stato bello avere dei veri amici.

3) Titolo: Disappear
Wordcount: 100
Personaggio: Kanna

Ogni volta che viene chiamata “figlia del diavolo” le scorre un brivido lungo la schiena, e lo stomaco le si attorciglia dal disgusto, la stessa sensazione che ha provato in quella macchina, quando la preside le aveva rivelato chi fosse suo padre. Quanto vorrebbe essere la vera figlia di zio Kenji e di zia Yukiji, quanto vorrebbe che quei militari smettessero di guardarla di sottecchi come se da un momento all’altro dovesse esplodere, come se lei volesse continuare ciò che l’Amico aveva iniziato. Spera soltanto che, un giorno, l’Amico e le sue orribili azioni possano davvero scomparire dalla sua vita.

4) Titolo: The Strongest
Wordcount: 100
Personaggio: Yukiji

Sempre la più forte, sempre quella lasciata indietro. Una donna orgogliosa che chinava il capo per scusarsi della nipote rumorosa. Una donna innamorata che non si era mai dichiarata. Ecco cosa era Yukiji, una contraddizione vivente.
Tutto quello che voleva era stargli accanto e proteggerlo, ma aveva dovuto farsi la violenza di rimanere indietro e proteggere la persona che gli era più cara al mondo. Quante maledizioni aveva rivolto a Kenji tra le lacrime silenziose, in quei rari momenti in cui si concedeva il lusso di crollare! Ma tanto ormai, era troppo tardi –o così credeva, fino a quella canzone.

5) Titolo: Capo
Wordcount: 100
Personaggio: Yoshitsune

Yoshitsune non aveva la stoffa del capo: non era coraggioso come Mon-chan o forte come Occio o capace di smuovere gli animi come Kenji, inoltre era stata colpa sua che i gemelli seppero dove mandare la polizia. Tutto quello che sapeva fare era ricostruire dalle rovine la base segreta e tentare di aiutare chi poteva, e a suo parere non bastava.
Tuttavia, anche se continuava a ripeterlo, tutti i membri della Setta di Kenji lo chiamavano “capo”, anche quelli che avrebbero dovuto esserlo come Yukiji o Occio. Ma sapeva che non se ne doveva crucciare: c’era ancora tanto da fare.

6) Titolo: Boom del Bowling
Wordcount: 100
Personaggio: Dio

Sebbene tutti lo facessero, odiava essere chiamato “dio”. Da quando la sua sala da bowling era fallita, aveva capito quanto fosse stato superbo a farsi chiamare in quel modo: chissà se col definirsi “il nuovo dio del bowling” aveva suscitato l’ira di uno dei veri dei. In ogni caso, quella fu la prima delle sue visioni a non avverarsi, anche se manteneva ancora la speranza di un nuovo boom del bowling.
Ci volle molto tempo affinché vedesse le sue visioni come un qualcosa di utile e non una maledizione: sperava solo che il mondo sopravvivesse –e con esso, il bowling.

7) Titolo: The most terrible thing
Wordcount: 100
Personaggio: Occio

Per Occio la metamorfosi apocalittica del Giappone non era stata la cosa più terribile che avesse visto, o meglio, sembrava la ripetizione del momento più orribile della sua vita. Ancora si ricordava lo sguardo sbigottito del sorvegliante della fabbrica del kid dei sette colori, di come non riuscisse a concepire che niente di ciò che avrebbe visto sotto l’effetto delle droghe sarebbe stato più spaventoso del sapere della morte di suo figlio.
Tutto il lavoro che fece dopo e tutto il suo cammino erano solo per espiare i suoi peccati verso Shota, e poteva solo sperare che lui lo perdonasse.

8) Titolo: Manga
Wordcount: 100
Personaggio: Kakuta

Anni addietro, avrebbe riso in faccia a chiunque gli avrebbe detto che lui, così debole e mingherlino, sarebbe finito in un carcere di massima sicurezza a causa di un suo manga. Tutto quello che voleva era creare un manga interessante, che colpisse, che facesse provare agli altri lo stesso senso di meraviglia che gli avevano comunicato i fumetti di suo padre quando li leggeva da piccolo. Ora invece, sapeva che era stato rinchiuso perché aveva osato immaginare uno scenario troppo vicino alla realtà per i gusti dell’Amico. Ma adesso, le cose sarebbero cambiate, e finalmente sarebbero tornati dei manga interessanti.

9) Titolo: Worth it
Wordcount: 100
Personaggio: Kyoko

Alla fine di tutto quello che era successo, ancora non sapeva se rimpiangere o meno che il suo manuale di storia si fosse aperto su quella dannatissima foto. Da una parte, aveva rischiato la pelle un sacco di volte in più rispetto a quanto preferisse, e si era ritrovata immischiata in una vicenda decisamente più grande di lei. Però… alla fine il suo aiuto era stato davvero necessario nella realtà virtuale. E poi, avere gli occhi aperti era sempre una buona cosa, no?
(Diciamoci la verità: ne valeva la pena anche solo per essere più vicina al suo chitarrista preferito).

10) Titolo: Devotion
Wordcount: 100
Personaggio: Cho

Quando incontrò Kanna la prima volta, quando lo colpì in quel ristorante cinese da quattro soldi, mai avrebbe pensato che sarebbe arrivato a provare una tale devozione nei suoi confronti. Non sapeva bene nemmeno lui come quel misto di timore, rispetto e comprensione l’avesse portato a voler seguire quella ragazzina ovunque andasse, cercando di proteggerla come meglio poteva.
Una sensazione simile la provò solo anni dopo, quando invece incontrò “zio Kenji”. Chissà cosa c’era nel dna Endo che lo spingeva a cercare di imitarli, a essere più coraggioso e sicuro di sé, ma era qualcosa che decisamente non gli dispiaceva.

11) Titolo: Amico della giustizia
Wordcount: 100
Personaggio: Donkey

A pensarci bene, Donkey era stato il primo tra i loro compagni a morire per la causa quando questa ancora non esisteva. Tutti erano consapevoli del fatto che era stato il suo sacrificio a permettere loro di aprire gli occhi, di essere in grado di cominciare una lotta all’ultimo sangue che sarebbe durata per ben venti anni.
Anche da versione digitalizzata nella realtà virtuale, era riuscito a ispirare Kanna nel momento in cui non sapeva bene cosa pensare e come agire.
Donkey aveva mostrato tutti loro cosa significava davvero essere un amico della giustizia, e come non bisognasse mai arrendersi.

12) Titolo: Glad
Wordcount: 100
Personaggio: Mon-chan

Avrebbe dovuto essere lui a morire su quel robot, non Kenji. Era un pensiero che non aveva confessato a Yukiji, l’unica altra sopravvissuta, forse in un tentativo di non leggere negli occhi dell’unica amica che gli rimaneva che era d’accordo. La cosa più terribile era che si sentiva in colpa non solo per la morte di Kenji, ma per il fatto che nonostante tutto fosse lieto di avere qualche giorno in più da vivere.
L’unica cosa che riusciva ad attutire, anche se per poco, era continuare a lavorare contro l’Amico, per scoprire chi fosse davvero, fino al suo ultimo respiro.

13) Titolo: Godzilla
Wordcount: 100
Personaggio: Kiriko

Quando fece quella terribile scoperta, quando la gravità di quello che aveva fatto (o mio Dio, che cosa aveva fatto?) cominciò a farla tremare, non voleva crederci. Era un qualcosa di così orribile e crudele e così lontano da quello che voleva portare a termine attraverso il suo lavoro che non poteva essere vero.
Ma la realtà dei fatti era quella, dura e crudele più che mai. Kiriko era diventata Godzilla e aveva provocato la morte 15000 persone e chissà di quante altre nel futuro. Tutto ciò che le restava era cercare di espiare i suoi peccati come meglio poteva.

14) Titolo: Il seguace
Wordcount: 100
Personaggio: Manjome

Quando Lo incontrò per la prima volta, quel caldo giorno del 1971, non sapeva che la sua vita e il mondo sarebbero cambiati così radicalmente. Tra i vari membri del gruppo, specialmente quando erano ancora agli inizi e composti da giovani impressionabili, era quello meno suscettibile alle Sue bugie e ai Suoi inganni per attrarre seguaci, ma non poteva negare che il Suo carisma avesse un forte effetto anche su di lui.
La notizia della Sua morte l’aveva sconvolto nel profondo: come sarebbe mai riuscito a davvero accettare che Lui non fosse più lì a guidarli con la sua visione?

15) Titolo: Yurusanai
Wordcount: 100
Personaggio: Amico

Imperdonabile. Quello che aveva fatto Kenji era semplicemente imperdonabile. Non importava quanti anni sarebbero passati, che cosa avrebbe fatto dopo, o che cosa si dicesse di lui. Non lo avrebbe mai perdonato, e non avrebbe mai dimenticato quell’orribile esperienza che gli aveva fatto passare.
Quel rancore profondo l’aveva spinto a compiere atti che mai avrebbe ritenuto possibili, a progettare con calma le sue azioni per riuscire finalmente a mostrargli cosa era davvero, senza importarsene di chi sarebbe rimasto coinvolto, niente era più importante di quell’obbiettivo.
Quella era l’unica costante dell’essere l’Amico, la base del suo essere, la motivazione di tutto.

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