[Originale] Finali inevitabili
Titolo: Finali inevitabili
Beta: renki-chan
Rating: Giallo
Genere: Generale, Drammatico
Avvertimenti: One-shot
Disclaimer: Tutto mio
Note: Scritta per promt sfidante della squadra 1 “Scrivere una drabble da 300 parole esatte che cominci con la frase "Vissero felici e contenti" e finisca con la frase "c'era una volta".”
"Vissero felici e contenti" era il finale che avrebbe disperatamente voluto per quella storia.
Lei era una strega, potente e temuta da tutti, che camminava a testa alta nel villaggio, ormai abituata a lanciare sguardi gelidi ed a usare la sua lingua tagliente.
Lui era uno dei ragazzi "ceduti" come servitori alla strega, tanto imbranato da cadere ogni tre passi e tanto idiota da rialzarsi sorridendo.
Quando si incontrarono per la prima volta, lei gli chiese perché le sorridesse; lui le rispose che era felice di servire una così bella signora dai capelli rossi. Lei si mostrò impassibile, anche se dentro di sé arrossì.
Col passare dei mesi, videro nell'altro ciò che il villaggio non aveva scorto per anni.
Lui aveva visto la gentilezza con cui lei trattava le piante e gli animali della sua casa e il bisogno di uno scudo con gli umani.
Lei aveva capito che il suo sorriso non era segno di stupidità, ma di speranza e del coraggio di aggrapparsi al più piccolo raggio di sole.
Durante quei mesi nacque sottovoce il loro amore, fatto di rapidi sorrisi e sguardi sfuggenti.
Quanto avrebbe voluto che quel sentimento riuscisse a crescere e a fiorire! Ma il villaggio non poteva restare a guardare.
Una volta scoperto il punto debole della strega, fecero ciò che veniva meglio agli uomini spaventati: cose stupide.
Rapirono il servitore e la strega li inseguì, infuriata perché avevano preso qualcosa di suo. Esultarono quando con la mente annebbiata cadde in trappola, e una volta resala inoffensiva, li misero entrambi al rogo.
Fino all'ultimo lui le sorrise come al solito, e quando venne il fuoco, lei lo ringraziò.
Gli si spezzava il cuore, ma non poteva fare altrimenti: fu con un peso sul petto e gli occhi lucidi che l'Autore scrisse: "C'era una volta..."