talpy: (Default)
talpy ([personal profile] talpy) wrote2010-06-24 12:09 am

[Originale] Damn Green!

Titolo: Damn Green!
Rating: Per tutti
Genere: Romantico, Commedia
Avvisi: Nessuno
Parole: 1247 (fdp)
Disclaimer: Tutto ciò è mio
Note: Partecipa al Tricolore challenge di Fanworld con il promt Verde.
- Legata alla serie “Quelli del liceo S”, leggete “Maybe next time”.
- Ed eccovi la tanto sospirata dichiarazione di Miranda e Luigi!
- L’ho scritta in meno di due ore, diamine ò__ò
- Grazie a [livejournal.com profile] namidayume  per il supporto morale <3

- Io non ce la faccio piùùùùùùù!-
- E siamo solo al secondo giorno... Come farai fino agli orali?-
- Eh?-
- Scusa, non stai parlando degli esami, sai, quella cosa brutta che stiamo facendo a scuola?-
- E chi ci pensa! Io non sopporto più quel maledetto colore!-
- … Ovvero?-
- Il verde! Non lo posso più vedere, mi dà la nausea. Ormai è una sofferenza anche solo uscire, con quegli stupidi alberi con le chiome tutte verdi, gli scout sorridenti con l’uniforme verde, la portinaia con il suo amorevole vestito verde, per non parlare poi dei nostri banchi –tutti rigorosamente verdi! Il mondo congiura contro di me, lo sento!-
- … Ma che ci faccio io con una migliore amica come te?-
- Che hai detto?-
- Niente parlavo tra me me...-
Luigi si ritrovò a sospirare stendendosi sul pavimento, per poi alzarsi guardando Miranda che continuava la sua incredibile filippica mentre aggiustava qua e là le immagini della sua tesina.
- Come mai all’improvviso tutto questo odio per il verde?-
- Non è stato improvviso, ha cominciato a scivolare sotto pelle qualche settimana fa, per poi insidiarsi definitivamente ed esplodere con tutto il suo furore.-
- Non hai risposto alla mia domanda.-
- Ah già. Non riesco più a vederlo perché ho iniziato una dieta.-
-… E quindi?-
- Tu non puoi capire. Sono tre settimane –ripeto, tre! che sono obbligata a mangiare quintali e quintali di verdure di tutti i generi. Ho persino dovuto mangiare gli spinaci, e tu sai quanto io li trovi immangiabili!-
- E poi?-
- Non ti basta come motivo?-
- So bene che quando sei così isterica è solo una la causa. Allora?-
-… Non mi fanno mangiare la cioccolata, ecco.-
Luigi rise, davanti all'espressione divertente ed abbattuta dell'amica mentre confessava; questa poi assunse un'espressione un po' imbronciata.
- E che hai da ridere?-
Lui le sorrise di rimando.
- Niente, semplicemente avevi una faccia molto buffa e tenera.-
Per un attimo ebbe l'impressione che Miranda fosse arrossita, ma non ebbe il tempo di constatarlo perché lei distolse lo sguardo andando a prendere qualcosa dalla borsa.
- Io qui ho finito, salvo un momento su Bob e me ne vado.-
- Come desideri. A proposito, come sta il mio caro Bob?-
- Un po' maluccio in effetti, s'è leggermente rotto e mammina cara stava quasi per infettarlo con un virus, ma per fortuna l'ho salvato io!-
Il ragazzo rise a crepapelle, mentre Miranda inseriva nel computer la sua penna USB dall'aspetto di omino del lego dalla testa facilmente rimovibile: gliel'aveva regalato mesi prima, quando la ragazza aveva cominciato a trascorrere molto tempo al suo computer per lavorare e poi non sapeva come portarsi il tutto a casa. Indubbiamente una grande idea, considerando che ormai trascorreva a casa di Luigi circa tre pomeriggi a settimana.

- Ok, io ho finito, grazie mille per avermi fatto utilizzare il pc.-
- Il mio word sarà il tuo word e il mio photoshop sarà il tuo photoshop se ne avrai bisogno, fratellino.-
- E questa sarebbe...?-
- Una colta citazione scout -la parola maestra di Fratel Bigio.-
- Te e 'sti scout! Quegli anni da piccolo ti hanno rovinato, l'ho sempre detto.-
- E tu invece avresti dovuto prendere meno lezioni di bonton, considerando il modo elegante in cui ti esprimi.-
Miranda rise tra se sè.
- Ottima freddura mio caro, si vede che hai acquisito un po' del senso dell'umorismo della sottoscritta.-
- Certo, con annesso lessico da scaricatore di porto incavolato e fissa perenne per la cioccolata e i Pan di Stelle.-
- Non nominare il nome di Dio invano! Anyway, io allora vado, ci vediamo domani per ripetere.-
- Certo, a domani!-

Luigi rimase ad osservarla mentre scendeva con l’ascensore, per poi richiudere la porta e sospirare appoggiandosi al muro.
E così non ce l’hai fatta nemmeno oggi, eh?
Rabbrividì al suono di quella vocina interiore, fin troppo simile a quella dell’amica fumettara di Miranda.
Insomma amico mio, capisco che il tuo tanto atteso cinema sia saltato causa improvvisa infestazione di pidocchi subita da tutto il giornalino, ma di occasioni ne hai avute in questi due mesi!
Camminò con decisione verso la sua camera, determinato a non ascoltare quella parte della sua coscienza che gli stava tirando le orecchie.
Cioè, sono settimane che vi vedete a studiare, e siete stati un sacco di volte a casa da soli! Non puoi non aver pensato certe cose, dopotutto sei un maschio di 18 anni anche tu, eh.
La meta di Luigi divenne improvvisamente il bagno, dove si sciacquo per bene il viso rosso di vergogna; rimase qualche secondo a guardarsi con espressione seria, guardandosi negli occhi.
Abbassò lo sguardo, non riuscendo a trattenere un sorrisetto ironico.
- Che patetico che sono…-
Si lasciò cadere sul gabinetto, appoggiando la testa al muro, colmo di rimpianto per aver perso ogni genere di occasioni per dichiarare i suoi sentimenti.
Non poteva più nascondersi con scuse come “È stressata in questo periodo” oppure “Dobbiamo studiare per gli esami”, la verità era che aveva paura.
Sì, aveva una paura matta che lei ridesse davanti al suo cuore scoperto, scambiando la dichiarazione con uno scherzo, per poi dire sorridente che non sarebbero mai stati bene insieme.

Inspirò profondamente, per poi alzarsi con un sorriso appena accennato dicendosi che era inutile piangere sul latte versato e che sarebbe stato meglio andare a riposarsi.
Si gettò sul letto, stiracchiandosi, poi fece una smorfia quando sentì un oggetto duro sotto la schiena; scoppiò a ridere, quando constatò che era il cellulare di Miranda.
Se c’era una cosa che non sarebbe mai cambiata, era la sua incredibile capacità di perdere oggetti ovunque! Con un sospiro di rassegnazione, s’alzò per infilarsi le scarpe, pronto ad inseguire quella smemorata.

La raggiunse in dieci minuti, trovandola accovacciata davanti allo stand degli animali da adottare, intenta ad accarezzare un gatto.
Rimase ad osservarla imbambolato, colpito dall’espressione dolce con cui coccolava l’animale e dal modo in cui i capelli neri –solitamente legati- da sciolti la rendevano più bella.
Non riusciva a distogliere lo sguardo, catturato da quell’immagine; di conseguenza, quando Miranda si voltò e lo guardò stupita divenne più rosso di un pomodoro.
Gli si avvicinò con un sorriso sulle labbra, ignorando il suo imbarazzo.
- Luigi! Cosa ci fai qui?-
Preso alla sprovvista, lui abbassò lo sguardo balbettando.
- Ehm… ecco… io… io volevo solo ridarti il cellulare, ecco!-
- Oh grazie, che gentile! Certo che deve essere dura per te inseguirmi per riportarmi tutto, eh?-
- N-non più di tanto, non ti preoccupare.-
Lei rise, coprendosi la bocca con la mano; ancora reduce dell’apparizione divina di qualche minuto prima, l’amore di Luigi cominciò a lottare disperatamente contro il suo imbarazzo.
- Ecco, io…io volevo dirti ch-
Non fece in tempo a finire la frase, che Miranda l’aveva già zittito baciandolo.
Per la sorpresa non riuscì a reagire, troppo confuso dalla sensazione di calore e di piacere che gli donava quel contatto.
Pochi secondi, e lei si staccò, con il sorriso sulle labbra e gli occhi lucidi; Luigi sbatté le palpebre, chiedendosi se fosse solo una sua impressione.
- Perdonami Lu, ma questa volta non sono riuscita a resistere. Per-perdonami. Per aver rovinato tutto.-
Detto ciò, si voltò e fece per andare via, ma lui l’afferrò prontamente per il polso.
- Non hai rovinato niente Mira. Anzi, se non fosse stato per te non avrei mai avuto il coraggio di fare questo.-
La strinse a sé e la baciò; la sorpresa della ragazza durò poco, visto che cominciò a ricambiare con altrettanta passione.
Si spostarono dal centro del marciapiede e si appoggiarono al muro senza smettere, troppo felici di essersi finalmente dichiarati.
Però, ad un certo punto, Miranda si staccò facendo una smorfia.
- No, non ci siamo proprio.-
Luigi fece gli occhi da cucciolo.
- Che intendi dire?-
- Insomma, sei sceso con una maglietta verde! Mi ascolti quando parlo o no?-
Lui non poté fare altro che ridere, stringendola ancor più forte a sé.