Colte Citazioni
Jun. 20th, 2010 07:55 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Da troppo tempo rimandavo questo post XD
"La libreria del buon romanzo" è un libro bello per chi ama appunto i buoni romanzi, e vorrei riportarne alcune citazioni, alcune sotto cut perché sono chilometriche.
"Individuava un libro di valore dalle prime due pagine, e in quel caso lo leggeva tutto. Agli altri dedicava il tempo che meritavano, tre minuti per la pseudoinchiesta del giornalista che aveva gonfiato un vecchio articolo, cinque per il mattone nel quale era chiaro che non avrebbe trovato una sola frase degna di nota e un quarto d'ora per il sospirato (nei due sensi del termine) romanzo dello scrittore che sfruttava senza rischi la propria reputazione riciclando sempre la stessa pappa"
"Lei è la conferma che, di tutte le funzioni della letteratura, una delle più felici è far riconoscere e parlare tra loro persone nate per capirsi"
"Ma il nonno mi ha lasciato molto di più, mi ha lasciato l'amore per la letteratura e un'altra cosa fondamentale, la convinzione che la letteratura sia importante. Ne parlava spesso. La letteratura è fonte di piacere, diceva, è una delle rare gioie inestinguibili e non solo. Non deve essere separata dalla realtà. Nella letteratura c'è tutto. E' il motivo per cui non uso mai la parola finzione. La materia dei libri è costituita dalle sottigliezze della vita. [...] Ascoltami bene: è un modo di imparare a vivere. Certi adulti ti diranno di no, che la letteratura non è vita, ch i romanzi non insegnano niente. Sbagliano. La letteratura informa, istruisce, addestra."
" -Si accomodi- disse. - Lei crede in Dio e nel diavolo?-
- Posso concepire che non si creda in Dio- rispose Oscar, -benché personalmente avrei qualche difficoltà, ma non capisco come si possa non credere nel diavolo. Bisogna essere proprio distratti, ciechi a quel che abbiamo intorno-"
" Da quando esiste la letteratura, sofferenza, gioia, orrore, grazia e tutto ciò che di grande c'è nell'uomo ha prodotto grandi romanzi."
" >Noi non sappiamo che farcene dei libri insignificanti, dei libri vuoti, dei libri fatti per piacere.
>Noi non vogliamo libri raffazzonati, scritti in fretta e furia, si sbrighi, me lo finisca per luglio, asettembre facciamo un lancio come si deve e ne vendiamo centomila copie di sicuro.
>Vogliamo libri scritti per noi che dubitiamo di tutto, che piangiamo per un niente, che sobbalziamo per ogni minimo rumore alle spalle.
>Vogliamo libri che al loro autore siano costati molto, libri in cui si siano depositati i suoi anni di lavoro, il suo mal di schiena, i suoi punti morti, qualche volta il suo panico all'idea di perdersi, il suo scoraggiamento, il suo coraggio, la sua angoscia, la sua tenacia, il rischio che si è assunto si sbagliare.
>Vogliamo libri splendidi che ci tuffino nello splendore del reale e lì ci tengano avvinti; libri che ci provino come l'amore sia all'opera nel mondo accanto al male e totalmente contro di lui, anche se talvolta non si capisce, e che lo sia sempre, tanto quanto il dolore lacererà i nostri cuori. Vogliamo buoni romanzi.
>Vogliamo libri che non ignorino niente della tragedia umana, niente delle meraviglie quotidiane, libri che ci facciano tornare l'aria nei polmoni.
>E se anche ne uscisse uno ogni dieci anni, se anche dovessero passare dieci anni perché venga pubblicato un altro Vies minuscules, a noi basterebbe. Non vogliamo altro."
"La libreria del buon romanzo" è un libro bello per chi ama appunto i buoni romanzi, e vorrei riportarne alcune citazioni, alcune sotto cut perché sono chilometriche.
"Individuava un libro di valore dalle prime due pagine, e in quel caso lo leggeva tutto. Agli altri dedicava il tempo che meritavano, tre minuti per la pseudoinchiesta del giornalista che aveva gonfiato un vecchio articolo, cinque per il mattone nel quale era chiaro che non avrebbe trovato una sola frase degna di nota e un quarto d'ora per il sospirato (nei due sensi del termine) romanzo dello scrittore che sfruttava senza rischi la propria reputazione riciclando sempre la stessa pappa"
"Lei è la conferma che, di tutte le funzioni della letteratura, una delle più felici è far riconoscere e parlare tra loro persone nate per capirsi"
"Ma il nonno mi ha lasciato molto di più, mi ha lasciato l'amore per la letteratura e un'altra cosa fondamentale, la convinzione che la letteratura sia importante. Ne parlava spesso. La letteratura è fonte di piacere, diceva, è una delle rare gioie inestinguibili e non solo. Non deve essere separata dalla realtà. Nella letteratura c'è tutto. E' il motivo per cui non uso mai la parola finzione. La materia dei libri è costituita dalle sottigliezze della vita. [...] Ascoltami bene: è un modo di imparare a vivere. Certi adulti ti diranno di no, che la letteratura non è vita, ch i romanzi non insegnano niente. Sbagliano. La letteratura informa, istruisce, addestra."
" -Si accomodi- disse. - Lei crede in Dio e nel diavolo?-
- Posso concepire che non si creda in Dio- rispose Oscar, -benché personalmente avrei qualche difficoltà, ma non capisco come si possa non credere nel diavolo. Bisogna essere proprio distratti, ciechi a quel che abbiamo intorno-"
" Da quando esiste la letteratura, sofferenza, gioia, orrore, grazia e tutto ciò che di grande c'è nell'uomo ha prodotto grandi romanzi."
" >Noi non sappiamo che farcene dei libri insignificanti, dei libri vuoti, dei libri fatti per piacere.
>Noi non vogliamo libri raffazzonati, scritti in fretta e furia, si sbrighi, me lo finisca per luglio, asettembre facciamo un lancio come si deve e ne vendiamo centomila copie di sicuro.
>Vogliamo libri scritti per noi che dubitiamo di tutto, che piangiamo per un niente, che sobbalziamo per ogni minimo rumore alle spalle.
>Vogliamo libri che al loro autore siano costati molto, libri in cui si siano depositati i suoi anni di lavoro, il suo mal di schiena, i suoi punti morti, qualche volta il suo panico all'idea di perdersi, il suo scoraggiamento, il suo coraggio, la sua angoscia, la sua tenacia, il rischio che si è assunto si sbagliare.
>Vogliamo libri splendidi che ci tuffino nello splendore del reale e lì ci tengano avvinti; libri che ci provino come l'amore sia all'opera nel mondo accanto al male e totalmente contro di lui, anche se talvolta non si capisce, e che lo sia sempre, tanto quanto il dolore lacererà i nostri cuori. Vogliamo buoni romanzi.
>Vogliamo libri che non ignorino niente della tragedia umana, niente delle meraviglie quotidiane, libri che ci facciano tornare l'aria nei polmoni.
>E se anche ne uscisse uno ogni dieci anni, se anche dovessero passare dieci anni perché venga pubblicato un altro Vies minuscules, a noi basterebbe. Non vogliamo altro."