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Titolo: Il mago sulla torre
Fandom: Tsubasa Reservoir Chronicle
Personaggi: Fay, Kurogane
Beta:namidayume
Rating: Per tutti
Genere: Commedia, Drammatico, Generale
Avvisi: One-shot, Yaoi shonen-ai, AU
Parole: 2124(C)
Disclaimer: Tutto delle Clamp
Note: Partecipa alla Crititombola con il promt 31 (Yaoi) e alla Fairy Tales Reload con la favola di Raperonzolo.
- Sono alquanto in panico perché è la mia prima shonen-ai ò_ò
- Grazie a malamela per il parere riguardo l’IC dei personaggi
- Adesso mi sveglierò e scoprirò di non aver mai scritto una shonen
C’era una volta, in un regno molto lontano, un bosco fitto e oscuro dove si trovava un’altissima torre in mezzo ad un campo di raperonzoli.
In ogni dove circolavano voci su un potente stregone che viveva da quelle parti e che uccideva chiunque si avvicinasse, quindi nessuno s’arrischiava a cogliere quei fiori.
Però…
- Kurogane, vammi a prendere dei raperonzoli nel bosco!-
…c’era anche qualcuno a cui la cosa non importava.
Il mago sulla torre
- Di nuovo arrabbiato Kuro-altezza?-
- Smettila con quei dannati soprannomi!-
- Suvvia Kuro-maestà, non dovreste irritarvi così tanto.-
- Scendi subito, ti devo mandare all’altro mondo!-
Fay ridacchiò sotto i baffi, seguendo con interesse le singolari minacce di Kurogane accompagnate da un pugno agitato con forza.
- Stupido mago!-
- Suvvia Kuro-principe, non essere così permaloso.-
- Per l’ennesima volta non sono un principe, ma un cavaliere!-
- Ma dai Kuro-maestà, certo che lo siete! Altrimenti non verresti qua, cercando di salvare questa povera principessa indifesa intrappolata nella torre.-
- Non fare il buffone mago, sai bene che devo raccogliere queste dannate erbe! E poi, se ci tieni tanto a scendere, fallo tu da solo.-
- Perché non salite voi, o mio principe? Ho dell’ottimo vino qui su.-
- Giammai! Poi, anche se volessi, non ci sono scale e l’unico modo per salire è la magia.-
- Oppure una luuuunga treccia di capelli!-
- Di nuovo questa storia dei capelli?-
- È un’ipotesi realistica.-
- Certo, come quella del mondo a sfera che gira intorno al sole.-
- Come preferite credere Kuro-altezza!-
- Ti ho detto di smetterla!-
Fay rise coprendo la bocca con la mano, cosa che irritò maggiormente il cavaliere, che continuò a raccogliere raperonzoli imprecando sottovoce contro la principessa Tomoyo, la strega Yuuko e quello stupido mago che continuava a distrarlo.
- Ehiiii, Kuro-principe, ma è vero che dicono che qui c’è uno stregone cattivo?-
- Per la trentaquattresima volta, sì imbecille! Probabilmente qualcuno è rimasto talmente spaventato dalle tue chiacchiere da mettere in giro questa voce.-
- Io non credo Kuro-maestà, non sono da così tanto su questa torre per il mio addestramento.-
- Tsk, io rimango della mia opinione.-
- Piuttosto, sapete a cosa servono quei raperonzoli?-
- Mah, io non capisco niente di magia, seguo semplicemente gli ordini della principessa, anche se è stata traviata da quella dannata strega.-
- Questa donna sembra un tipo interessante dalle vostre descrizioni.-
- Interessante? Quella non fa altro che cianciare di hitsuzen, sorridere in maniera così diabolica da farti venire i brividi e traviare perché le chieda qualcosa.-
Il mago rise di nuovo, per poi dire sorridendo:
- Il mondo fuori di qua sembra davvero spassoso dai vostri racconti.-
- Sembra che tu non sia mai stato fuori dalla torre.-
- Ma che dite Kuro-maestà, certo che ci sono stato!-
- Dalla tua reazione mi sembra il contrario.-
- Suvvia Kuro-altezza…-
- Senti, a me non importa niente del tuo passato o del perché stai lì come un idiota, sei libero di fare quello che vuoi: mi basta che non mi menti.-
Il sorriso di Fay s’incrinò per qualche secondo, poi tornò normale.
- Come desiderate Kuro-principe. O devo chiamarvi Kuro-maestà?-
- Kurogane e basta, dannazione! In ogni modo devo andare, ritornerò domani.-
- Allora a domani Kuro-altezza!-
Il mago osservò il cavaliere allontanarsi, per poi scostarsi dalla finestra e accasciarsi contro il muro ridendo amaramente coprendosi gli occhi.
- Libero? Uno come me? Come semplifichi le cose Kuro-maestà…-
Kurogane si trovava davanti all’antro della strega, tentennando per via dei suoi brutti ricordi che conservava di quel luogo: ma -perdiana!- era un cavaliere, e non si sarebbe lasciato battere da quella donnaccia.
Poco gentilmente batté varie volte il pugno contro la porta, che fu aperta dalle due strane ragazzine che vivevano lì, che gli diedero prontamente il benvenuto.
- Padrona, c’è il cavaliere!-
- Il cavaliere, il cavaliere!-
- Ah, benissimo! Fatelo venire qua.-
Kurogane si ritrovò nella stanza più grande, dove la strega accoglieva i suoi clienti vestita in strano modo.
- Benvenuto, o mio principe.-
- La prego, non si metta anche lei con questa storia! Ecco i suoi raperonzoli e tanti saluti!-
- Ma quanto siamo arrabbiati e scortesi oggi… è successo qualcosa di particolare?-
- Niente che la riguardi strega.-
- Oddio, come ferisci questa povera donna! E io che volevo persino pagarti.-
-… Pagarmi?-
- Mi hai reso un servizio e quindi devi essere ricompensato con un qualcosa del medesimo valore.-
- Aspetti, quindi non devo più andare a raccoglierli?-
- Esatto, ma non ti preoccupare, ritornerai prima di quanto pensi a quella torre.-
Kurogane non mostrò la sua sorpresa, chiedendo borbottando:
- Cosa intende dire?-
- Immagino tu conosca le voci sullo stregone assassino.-
- Sì, ma so che sono infondate. Se avesse voluto uccidermi, il mago avrebbe potuto farlo centinaia di volte.-
- Mai pensato che i maghi potevano essere due?-
Il cavaliere rimase in silenzio con l’aria burbera, facendo sorridere la strega.
- Evidentemente no. In ogni modo, presto s’incontreranno di nuovo.-
- Quando?-
- Stanotte.-
Kurogane prese la spada lasciata vicino alla soglia della porta, pronto a correre via, ma prima si voltò verso Yuuko.
- Cosa vuole in cambio dell’informazione?-
La strega sorrise in maniera ben diversa dal solito.
- Consideralo parte del tuo pagamento.-
- Avara come al solito, eh?-
-Tsk…piuttosto aspetta, devo darti l’altra parte del tuo compenso.-
Dopo pochi minuti Kurogane uscì e cominciò a correre verso la torre, mentre il cielo si dipingeva di rosso.
Fay ammirava il tramonto in silenzio e con gli occhi malinconici, mentre salutava interiormente quegli ambienti familiari; un sorriso sghembo gli comparve sul viso, pensando allo strano cavaliere che veniva a trovarlo ogni giorno.
Gli sarebbe dispiaciuto non vederlo più arrabbiarsi per i suoi nomignoli, anche se in fondo era tutta colpa sua: non avrebbe dovuto permettergli di avvicinarsi così tanto, ma ormai il danno era fatto.
Un fruscio dietro la sua schiena ed una voce lo fecero rabbrividire.
- È bello rivederti Fay.-
Il giovane mago abbassò lo sguardo, rispondendo senza voltarsi.
- Vorrei poter dire lo stesso, Ashura.-
- Non è molto gentile da parte tua rispondere così Fay.-
L’altro rimase in silenzio, con il cuore pesante e colmo di dolore.
- Dovrei dedurne che qualcosa è cambiato dall'ultima volta che ci siamo visti, ma ciò non è possibile poiché sei rimasto sulla torre senza nessun contatto col mondo esterno, giusto?-
Il mago strinse i pugni e i denti senza alzare il capo.
- Se è successo i nostri patti non sono più validi, lo sai vero?-
-... sì.-
- Allora dimmi Fay: hai incontrato qualcuno?-
Da ogni singola parola trasudava magia, obbligando Fay a rispondere sinceramente anche se si mordeva le labbra per impedirlo.
- Sì.-
- Ah… Però, sai, potrei perdonarti.-
Il cuore di Fay saltò un battito, speranzoso.
- Ma ad una condizione. Devi dirmi con chi hai parlato.-
Il mago impallidì, mentre intuiva i pensieri dell'altro.
- Perché, o mio signore?-
- Ma per eliminarlo, ovvio.-
- M-ma...-
- Ricordi cos'è successo anni fa? Allora eri così determinato a perseguire il tuo obbiettivo...Non vuoi più far risorgere il tuo amato fratellino?-
Fay si morse di nuovo le labbra, tormento sentendo una morsa al cuore mentre molte domande gli affollano la mente.
Perché dovrebbe gettare al vento tutti quegli anni passati nella torre?
Perché dovrebbe sacrificare una persona che non c'entra niente?
Perché dovrebbe rinunciare a riabbracciare suo fratello?
Perché dovrebbe rinunciare a rivedere Kurogane?
S'artigliò la veste con una mano cercando di decidere cosa volesse, ma poi fu distratto dal rumore di un galoppo fuori dalla finestra.
Incurante della presenza di Ashura s'affacciò di corsa, giusto in tempo per vedere alla luce della luna gli occhi rossi del cavaliere.
- Kuro-altezza!-
- Scendi imbecille di un mago, dobbiamo parlare e subito!-
- Così, è lui lo sfortunato che ti ha conosciuto.-
La voce sconosciuta fece digrignare i denti a Kurogane, che pronto sfilò la spada dal fodero.
- Scappa Kurogane!-
Alzò un sopracciglio, stupito dalle parole dal mago: mai prima di quel momento l'aveva chiamato col suo vero nome.
L'altro mantenne per un secondo un’espressione scossa, rimproverandosi l'appello istintivo, per poi sorridere come al solito nel dire:
- È un mio problema, lo posso risolvere da solo.-
Il cavaliere strinse le mani attorno alla spada, mentre gli ritornavano alla mente alcune frasi del mago.
- Ehiiii, Kuro-principe, ma è vero che dicono che qui c’è uno stregone cattivo?-
- Perché non salite voi, o mio principe?-
-Altrimenti non verresti qua, cercando di salvare questa povera principessa indifesa intrappolata nella torre.-
- …Sei un idiota completo mago, se pensi che possa lasciarti da solo con un assassino.-
- A quanto pare abbiamo un vero principe tra noi.-
Fay si voltò, spaventato, vedendo che Ashura era accanto a lui pronto ad agire.
- Sarà quasi un dispiacere ucciderlo.-
- Provaci pure, dannato!-
- Ashura, la prego non…-
- La scelta è solo tua Yui. Aspetto.-
Kurogane alzò un sopracciglio: perché l’assassino aveva chiamato il mago con quel nome?
- Oh giusto signor cavaliere, lei non sa niente. Fay, non credi che sia opportuno fargli sapere con che cosa deve gareggiare la sua vita?-
Fay sbarrò gli occhi, trattenendo il respiro.
- Non si preoccupi cavaliere: sarà veloce.-
Con un gesto scrisse nell'aria delle formule magiche che attorniarono Kurogane, troppo rapidamente perché potesse cercare di sfuggire.
Fu così che vide.
Due bambini identici condannati a rimanere separati sopra e sotto una torre lontana.
Il bambino nella torre che cadeva, credendo di donare a suo fratello la pace, senza sapere cosa gli sarebbe successo dopo.
- D-davvero Fay potrà ritornare in vita?-
- Non te lo posso assicurare, ma se rimarrai in un'altra torre cercherò di aumentare i miei poteri per esaudire il tuo desiderio.-
- M-me lo promette?-
-...Ma certo.-
Gli anni passati nel senso di colpa per aver lasciato scomparire una metà di sé, sperando di espiare la sua colpa e così riottenere suo fratello.
E infine il suo arrivo, e la scelta cui Fay era stato messo davanti.
Una volta finita la visione Kurogane scosse la testa, leggermente disorientato, per poi guardare furibondo la torre; rinfoderò la spada e s’avvicinò.
Fece un sospiro profondo, poi richiamò alla mente la formula consegnatagli dalla strega e la disse, rosso per la vergogna:
- O mago che s’affaccia alla finestra,
che da essa penda la treccia.-
Da sotto la finestra spuntò all’improvviso una lunga treccia di capelli biondi che arrivò fino ai piedi del cavaliere, che l’afferrò immediatamente cominciando a salire.
Guardandolo Fay artigliò con forza il cornicione, pensando che il suo principe stava arrivando per punirlo.
- Allora Yui, che aspetti? Non vuoi riabbracciare il tuo fratellino?-
Il mago alzò un indice tremante, cercando di ricordare una formula che potesse aiutarlo.
Però nel frattempo Kurogane era già arrivato in cima e s’ era lanciato contro il mago, bloccandolo a terra. Con tono severo e irritato disse:
- Te l'ho già detto: non m'importa niente del tuo passato o del motivo per cui sei qui, ma non passerò sopra alle azioni contro il regno di questo stregone.-
Detto questo, si rialzò e riprese in mano la spada puntandola contro Ashura.
- Sei pronto, assassino?-
- Fay, che scegli? Tuo fratello o il cavaliere?-
Il mago rimase a terra tenendosi la testa tra le mani con gli occhi sbarrati: era totalmente incapace di decidere, le due opinioni lottavano con furia all'interno della sua anima.
- Non ti preoccupare mago da strapazzo, sono in grado di battere questo buffone.-
Le parole di Kurogane lo fecero sorridere: sapeva bene che nessuno in quel momento poteva sconfiggere il suo signore.
Fu così, con una lacrima semi-invisibile che gli solcava la guancia, che disse:
- Il patto è rotto Ashura.-
- Bene. Che allora tu possa vagare senza meta.-
Detto ciò, rapidamente delle formule magiche lo circondarono: ebbe a malapena il tempo di sbarrare gli occhi e accennare un movimento di fuga, che subito era scomparso.
-FAY!-
- Mi è dispiaciuto mandare via uno dei miei migliori allievi, ma non fa niente.
Sarà per la prossima volta.-
Kurogane si voltò furibondo verso di lui, stringendo con maggiore forza la spada e lanciandosi verso il suo avversario, che però riuscì ad evitare l'attacco.
Il cavaliere ritornò alla carica con maggiore energia, cercando di colpirlo in tutti i modi ma non ci riusciva: ad un certo punto Ashura tentò di contraccare, ma constatò sorpreso la presenza di un amuleto protettivo. Approfittando di quel momento di tentennamento, Kurogane tirò il colpo decisivo colpendolo al petto.
Dopo qualche secondo Ashura morì, il suo corpo sotterrato nel campo di ranuncoli.
L’avvenimento fu festeggiato in lungo e in largo nel regno, ma nel volto della principessa era presente una leggera ombra di tristezza.
- Sei sicuro di voler andare via?-
- Sì, mia signora. Devo trovare quel mago.-
- Che la buona sorte ti guidi allora. Buon viaggio!-
Un anno dopo
Due ragazzi erano seduti su una panca, ammirando il volo degli uccelli aspettando la chiamata per il pranzo.
- Shaoran, Sakura, venite a mangiare!-
Lei allora prese l’altro per mano, facendolo arrossire, trascinandolo ridendo nella casa.
- Waaah, ha un aspetto magnifico Fay! Sei davvero bravissimo a cucinare.-
- Beh, è dovere di ogni brava mamma saper preparare dei buoni pasti.-
I due ragazzi risero e poi cominciarono a mangiare, mentre il mago li osservava sorridendo melanconicamente.
Da nove mesi viveva con quei due, indubbiamente dei bravi ragazzi molto legati tra loro e s’era affezionato, ma sapeva che mancava qualcosa di fondamentale.
Sbarrò gli occhi, sentendo il suono di un galoppo quasi dimenticato e si fiondò fuori per controllare, seguito da Sakura e Shaoran, entrambi preoccupati.
- Sai chi è Fay?-
Il mago aguzzò la vista, e sorrise vedendo una figura nera avvicinarsi.
- Credo che sia il papà.-